Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi, navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser". Questo è il celebre incipit del monologo finale di BladeRunner, cult movie datato 1982 e ambientato in un futuro a noi ormai prossimo, il 2019, nel quale le colonie extraterrestri sono una realtà, mentre la frontiera dell'umanità è spostata avanti, in altre zone più remote dell'universo. Un'umanità per la quale, fino a pochi secoli fa, le Colonne d'Ercole erano il confine del mondo conosciuto, lo Stretto di Gibilterra il "non plus ultra" oltre il quale il passaggio ai mortali non era consentito. Poi vennero Cristoforo Colombo, le Indie occidentali, il Nuovo Mondo e tanti navigatori le cui imprese sono storia. La frontiera dell'umanità si è ampliata grazie a Ferdinando Magellano: nel novembre del 1521, dopo aver attraversato uno stretto infido al quale fu dato il suo nome, fu il primo a inoltrarsi in un nuovo oceano, da lui definito Pacifico. Gli olandesi Willem Schouten e Jacob Le Maire doppiarono Capo Horn quasi cento anni più tardi, nel 1616, aprendo una via commerciale nuova, seppur estremamente pericolosa, utile alle navi di maggior stazza non in grado di manovrare nello Stretto di Magellano. Nel XVIII secolo James Cook esplorò e realizzò i rilievi cartografici di Australia, Nuova Zelanda, Hawaii e delle altre isole del Pacifico, lasciando alla Corona britannica un patrimonio di conoscenze scientifiche e geografiche che avrebbero influenzato i posteri fino al XX secolo. E quando l'umanità ha finito di esplorare il suo pianeta, ha guardato oltre, all'avventura spaziale e alla possibilità colonizzazione dello spazio ... ... segue