PIU' FORTI DEL TEMPO E DELLE MAREE

Aberdeenshire e Banffshire

Nell’est della Scozia c’è un tratto di costa che vive di quanto il Mare del Nord riesce a dargli. Con la pesca, ma anche e soprattutto con il turismo, attratto dal fascino dei piccoli paesi disseminati sul litorale più panoramico del mondo
Quando si pensa alla Scozia l’immaginario vola immediatamente a lande sconfinate su cui dominano castelli in pietra a rievocare l’orgoglio di un antico popolo indomito. C’è però una parte dell’East Coast, identificabile nell’Aberdeenshire e Banffshire, che conserva in maniera esemplare i tratti distintivi di una terra circondata dal Mare del Nord, da cui tutt’oggi continua a trarre il proprio sostentamento. Se Aberdeen vive di un mare sfruttato dalle moderne piattaforme petrolifere, i tanti villaggi lungo i 200 chilometri di questa costa, ritenuta dal National Geographic tra le più panoramiche al mondo, sono rimasti indissolubilmente legati alla grande tradizione della pesca scozzese, non tanto perché venga ancora assiduamente praticata, quanto per la conservazione perfetta della struttura portuale del XIX secolo. L’identità di questi borghi di pescatori, unita alla bellezza delle baie su cui si affacciano, è così peculiare da aver dato origine agli itinerari turistici Harbour Trail verso nord e Coastal Trail verso sud. Crovie, 40 chilometri a nord di Aberdeen, è un suggestivo paesino nato nel 1300 e sopravvissuto miracolosamente alla furia della natura. Adagiato sul mare, sotto una ripida parete rocciosa, venne fondato dalla gente cacciata dal latifondista locale per far posto ai pascoli di pecore e iniziò a prosperare agli inizi del 1800 grazie alla pesca praticata con ben 50 imbarcazioni costruite dai 200 residenti. Crovie non ha un vero porto ma solo un molo vicino riva, a testimonianza del periodo iniziale della pesca ottocentesca su queste coste. In quel periodo, infatti, venivano usate piccole barche a vela, a uno o due alberi, che non si avventuravano lontano dalla terraferma perché non pontate e instabili in condizioni di maltempo. Le violente tempeste del 1848 portarono all’introduzione di barche dotate di coperta, più pesanti, in grado di affrontare il mare aperto e di aumentare il pescato. Questo tipo di imbarcazione, a vela quadra, divenne la base della flottiglia da pesca, nelle sue diverse varianti Skaffie, Fifie e Zulu e rese necessaria la trasformazione delle banchine in veri e propri porti riparati. Il 31 gennaio 1953 una terribile mareggiata travolse Crovie, ma il borgo non venne demolito e oggi le case imbiancate a calce, allineate lungo l’unica via pedonale del paese, guardano le onde infrangersi sulle rocce in un silenzio irreale, che sospende questo delizioso paese fuori dal tempo e dalle rotte del vivere quotidiano. ... segue